
Pierre Lory (EPHE) : « Spiritualité comparée dans l’œuvre de Henry Corbin. »
22 Gennaio 2025Henry Corbin und die orientalische Weisheit: pubblicazione della prima monografia in lingua tedesca di Mathias Bänziger
Henry Corbin und die orientalische Weisheit: Pubblicazione della prima monografia in lingua tedesca di Mathias Bänziger
Nel maggio 2025, Mathias Bänziger ha pubblicato Henry Corbin und die orientalische Weisheit. Pionierwege des Denkens zwischen Philosophie und Spiritualität, una monografia di 852 pagine che esplora il ruolo di Henry Corbin come filosofo, mistico e mediatore delle tradizioni orientali, costituendo un contributo significativo alla filosofia comparata, agli studi religiosi e al recupero di forme di conoscenza emarginate dal razionalismo occidentale.
Per Bänziger, Henry Corbin (1903–1978) si distingue come islamologo, filosofo e figura chiave del dialogo interreligioso. Egli sostiene che Corbin non debba essere considerato soltanto un erudito orientalista, ma come un filosofo impegnato in una ricerca spirituale che valorizza l’intuizione, l’immaginale (termine centrale del suo pensiero) e le modalità non razionali di conoscenza.
L’opera è strutturata in un’introduzione e quattro grandi sezioni che ripercorrono l’itinerario intellettuale di Corbin, le sue influenze filosofiche, mistiche e spirituali, nonché le vie della sua trasmissione e del suo lascito. L’introduzione presenta la sua vita e le sue opere, il quadro della ricerca, le domande guida relative alla sua comprensione della filosofia e della spiritualità, il paradigma dell’“integrale” e l’approccio metodologico adottato nell’analisi.
La prima sezione, «Auswege – aus Sackgassen durch hermeneutische Besinnung», esamina gli vicoli ciechi del razionalismo occidentale tra le due guerre mondiali. Include capitoli sui non conformisti intellettuali francesi, sulla teologia di Karl Barth, su Heidegger, nonché sulla genesi dell’ermeneutica filosofica e teologica, giungendo alla conclusione che il paradigma razionale è insufficiente a comprendere i percorsi del pensiero.
La seconda sezione, «Heimwege – im Zeichen des mystischen Orients», si concentra sul ritorno di Corbin all’Oriente mistico: la sua pubblicazione su Suhrawardī, il suo posizionamento filosofico rispetto a Heidegger e Barth e i suoi primi approcci alla saggezza iraniana. Essa rappresenta anche una riappropriazione di dimensioni mentali trascurate e una visione universale.
La terza sezione, «Pionierwege – mit Brennpunkt Eranos», studia il ruolo di Corbin come pioniere all’intersezione tra filosofia e spiritualità, con particolare attenzione a Eranos e alle reti associate, alle esplorazioni del sufismo, delle tradizioni ismailite, dei filosofi persiani come Avicenna, dell’islam esoterico e alla questione dell’umanesimo integrale.
La quarta sezione, «Mysterienwege – im Vermächtnis von Henry Corbin», affronta l’eredità mistica e immaginale di Corbin. I temi trattati includono Sophia, la simbologia del tempio, il mundus imaginalis come idea integrativa, gli immaginari creativi di Ibn ʿArabī e Jacob Böhme e la possibilità di nuove prospettive — spesso geograficamente o tradizionalmente marginalizzate — in grado di contribuire a una modalità di pensiero integrale.

Mathias Bänziger
Mathias Bänziger, nato nel 1979, ha studiato scienze delle religioni e teologia all’Università di Zurigo e ha conseguito il dottorato in filosofia della religione e ermeneutica.
In un campo estivo nelle Alpi visse un risveglio decisivo con il maestro sufi Pir Vilayat Inayat Khan (1917–2004), allora custode della linea dell’ordine Inayatiyya. Da quel momento seguì un cammino interspirituale, cercando di rimanere ugualmente fedele al suo amore per la profondità del messaggio cristiano e all’ampiezza universale del sufismo incarnato da Pir Vilayat. Questo lo condusse non solo alla pratica di ritiri sufi e alla scuola di contemplazione cristiana, ma anche a un’elaborazione intellettuale sotto forma di tesi di dottorato sull’opera del filosofo e orientalista Henry Corbin (1903–1978), anch’egli figura di confine tra la mistica cristiana e quella islamica.
Oggi, Mathias Bänziger è responsabile — ma ancora di più allievo — all’interno dell’Inayatiyya, nonché pastore riformato nel Canton Zurigo, dove vive con la sua famiglia. Nel suo cuore porta la visione di un movimento sofianico che cerca di unire la prassi di vita cristiana con un’ampiezza universale e di contribuire alla nascita di una cultura centrata sulla terra e sull’anima, oggi più necessaria che mai.